L’esperienza dell’arte ambientale tra storia e conservazione In occasione del ventesimo anniversario dalla prima edizione del progetto Arte all’Arte e a seguito dell’interesse suscitato dalla giornata di studi Arte ambientale: storia, documentazione, conservazione (Centro Pecci, Prato, 15 maggio 2015), Mario Cristiani, Anna Mazzanti e CONl’Arte propongono un nuovo appuntamento che intende rappresentare un momento di confronto e scambio sul tema dell’arte ambientale in Italia.

La prima giornata del convegno, Arte ambientale/arte pubblica: conservare per conoscere, a cura dell’associazione CONl’Arte, sarà dedicata agli aspetti della documentazione, conservazione e valorizzazione dell’arte pubblica e ambientale. Le opere nate in stretta relazione con la natura e lo spazio urbano, rispetto a quelle musealizzate, risentono ancor più del passare del tempo, ma contemporaneamente esse instaurano con la collettività una relazione molto più profonda e radicata, anche se spesso controversa. Spesso diventano parte inscindibile della città e del paesaggio e come tali la loro conservazione pone una serie di quesiti non facilmente risolvibili.
Come affrontare dunque i problemi conservativi? Come sensibilizzare le istituzioni sull’importanza di una costante manutenzione? Come trasformare la cittadinanza in parte attiva nel processo di tutela? Quale ruolo hanno la documentazione e il monitoraggio per “allungare” la vita delle opere?
La giornata di studio permetterà di approfondire questi e altri temi attraverso l’analisi di esperienze di particolare interesse condotte su tutto il territorio nazionale.

La seconda giornata, Arte ambientale/arte pubblica: passato, presente, futuro, a cura di Mario Cristiani e Anna Mazzanti, sarà un’occasione per riflettere sull’arte ambientale oggi in spazi di vita e condivisione pubblica. In un territorio vocato dagli anni Settanta ad oggi ad accogliere rilevanti esperienze artistiche in relazione con lo spazio urbano e paesaggistico. Studiosi, artisti, critici e curatori, sono chiamati a riflettere sulla storia e sul presente, per tentare di capire in che direzione sta muovendosi la tendenza dell’arte ambientale.
Quali sono state le condizioni e le necessità che hanno incoraggiato progetti, eventi di arte pubblica, la creazione di segni effimeri o stabili sul territorio urbano o suburbano? Come si può mantenere attivo il messaggio di quei segni che restano a testimoniarla? Quali sono gli sviluppi attuali dell’arte ambientale pubblica?
Di questi e altri quesiti discuteranno, prima attraverso alcune riflessioni individuali e poi condivise in una tavola rotonda, molti addetti ai lavori portatori di diverse esperienze e approcci. Poiché il design per gli spazi pubblici costituisce fin da Volterra ’73 un’ulteriore vocazione toscana e oggi uno degli sviluppi limitrofi a quelli dell’arte ambientale ‘pura’, sono stati invitati a conversare assieme anche studiosi e critici che si occupano del design per gli spazi pubblici.

Le giornate saranno un momento fondamentale per stimolare il dialogo tra gli addetti ai lavori, ma anche per sensibilizzare la cittadinanza sul complesso tema dell’arte nello spazio urbano e paesaggistico e sulla necessità di un contributo comune e condiviso per la sua attivazione, comprensione, valorizzazione e conservazione.

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